filosofia

Terra, Paesaggio e Natura

La Terra è la nostra casa. E’ il nostro passato e il nostro futuro. Noi non siamo i padroni della Terra. Ne siamo i suoi figli. Non l’abbiamo avuta in eredità dai nostri Padri. L’abbiamo avuta in affidamento temporaneo dai nostri Figli. Ai quali dobbiamo riconsegnarla nelle stesse condizioni nelle quali l’abbiamo ricevuta. Magari migliori, se possibile.

Paesaggio sono il mare, le colline, la campagna, le strade, i ponti, i centri storici, le periferie, le industrie e le discariche. Paesaggio è la parte di mondo che ognuno di noi vive, occupa, trasforma. Tutte le nostre opere modificano il paesaggio: e solo quelle che lo migliorano hanno il diritto di essere realizzate, le altre è meglio lasciarle sul foglio di carta. Questa è la sfida che dobbiamo vincere. Noi uomini e noi progettisti.

Non è una sfida impossibile. Qualcuno, prima di noi, c’è riuscito.

La Natura detta le regole del gioco. Il moto della Terra attorno al sole, il ciclo dell’acqua, la forza del fuoco e del vento. il lento inesorabile avvicendarsi della vita e della morte. L’uomo si dimostra grande quando accetta queste regole con l’intelligenza, non quando cerca di sovvertirle con l’arroganza.

Progettare e costruire

E’ necessario comprendere che ogni segno che la matita traccia sul foglio per dare vita ad un nuovo progetto è gravato da un’ipoteca sociale che non si può ignorare.

La qualità del costruito incide fortemente sulla qualità della vita di coloro che vivono attorno o all’interno di esso.

Ogni costruzione esercita un notevole impatto sulla nostra vita sociale. Occupa spazi a terra e volumi in altezza. Toglie la visuale del tramonto, della collina, dell’orizzonte. Nasconde il sole, inquina l’aria, riscalda l’atmosfera, sperpera risorse non rinnovabili. Determina stili di vita. Progettare e costruire presuppone una coscienza etica e sociale.

La costruzione è un organismo complesso che nel suo insieme assume un valore maggiore di quello contenuto nella somma delle singole parti delle quali è composto.

Decrescita

Decrescita significa diminuire le merci che non sono beni. La crescita non misura la qualità dei beni ma la quantità delle merci prodotte. Crescita significa solamente aumento indefinito del PIL.

Così se le nostre migliori case consumano il doppio di energia delle peggiori case tedesche il petrolio consumato in più va ad aumentare il PIL. Ma non è crescita. E’ spreco.

Decrescita non è rinuncia ad un bene, ma ad una merce che di cui posso fare senza. Decrescita non vuol dire meno, ma il meno quando è meglio.

Sobrietà, bellezza, eleganza

Sobrietà significa progettare in modo sostenibile, eticamente, ecologicamente ed economicamente sostenibile. Significa leggere il contesto, comprenderlo e dialogare con esso senza arroganza.

Sobrietà significa utilizzare il materiale del posto, utilizzando la sua eventuale povertà per farne forza espressiva.

Sobrietà significa non uniformarsi alla moda corrente, significa ragionare no global per non farsi colonizzare dalle cosiddette archi-star.

Bellezza significa ricercare l’armonia delle forme, della misura, dei colori. Significa inserirsi nel ciclo virtuoso della natura per aggiungere un piccolo contributo positivo che migliori il paesaggio.

Sobrietà e bellezza significa saper rinunciare ai metri cubi concessi quando si ritiene che siano eccessivi o ingiustificati. E’ togliere, semplificare, pulire, rallentare.

Sobrietà significa meno quantità e meno velocità.

Eleganza significa più qualità e più bellezza.